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Venerdì Maggio 19 2023 14:09
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Bisognerà aspettare la fine della settimana per l’highlight: i nuovi dati sull’indice dei prezzi PCE sui consumi personali, la metrica preferita della Fed per l’inflazione. I trader vedranno anche se il momentum positivo di aprile nei PMI servizi continuerà nel mese di maggio, mentre l’inflazione nel Regno Unito verrà monitorata attentamente se dovesse calare dai massimi del +10.1% toccati lo scorso mese. I rapporti sull’inflazione in Giappone sono tra i dati macroeconomici importanti in programma per questa settimana.
Ecco i principali eventi di questa settimana:
Il vincitore durante la pandemia di COVID e il perdente dopo le riaperture, Zoom, pubblicherà le trimestrali dopo aver offerto prospettive rosee per il 2023 in occasione della pubblicazione delle ultime trimestrali. La crescita dei ricavi rallenterà quest’anno, con Zoom che vedrà ricavi per $4.435-4.455 mld, per una crescita dell’1.1%. Per questo trimestre era stata fornita una guidance per gli utili di 96-98 centesimi per azione a fronte di ricavi di $1.080-$1.085 mld. Dal fronte economico i trader monitoreranno i dati sui prezzi delle abitazioni nel Regno Unito, gli ordini di macchinari core dal Giappone, il rapporto della Buba in Germania e la fiducia dei consumatori EZ.
Trimestrali: Zoom Video (ZM)
La giornata è dedicata ai dati PMI: servizi flash e manifatturieri da Australia, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito e Stati Uniti. Per i cross della sterlina i trader monitoreranno se il momentum del rapporto di aprile continuerà ancora, che ha evidenziato come il settore dei servizi si è espanso ad un ritmo sostenuto e si sono riaffermate le pressioni inflazionistiche. Parimenti, il PMI composito flash USA per il mese di aprile si è portato ad un massimo di 11 mesi con una nuova dinamica inflazionistica. I rialzi dei tassi porteranno ad un rallentamento? I dati economici sono stati poco chiari di recente, quindi i trader cercheranno di schiarirsi le idee.
Trimestrali: Intuit (INTU), Palo Alto Networks (PANW)
I trader vorranno vedere se la Reserve Bank of New Zealand sorprenderà dopo che lo scorso mese ha sconvolto in mercati con un rialzo di 50 punti base, portando il tasso ufficiale cash ad un massimo di 14 anni del 5.25%. La RBNZ ha lasciato aperta la porta ad ulteriori stringimenti, con la maggior parte degli economisti che sostengono che potrebbe mettere in campo un altro rialzo di almeno 25 punti base. All’inizio della seduta europea tutti gli occhi saranno puntati sul rapporto sull’inflazione britannica dopo che i risultati a doppia cifra dello scorso mese hanno lasciato la Bank of England senza scelta, se non quella di alzare nuovamente i tassi. Un’altra lettura prossima al 10% continuerebbe a mettere pressioni alla banca centrale. Infine i trader presteranno attenzione ai verbali dell’incontro di maggio della Fed, dove la banca centrale ha alzato i tassi di 25 punti base, indicando che potrebbe ora prendersi una pausa o eventualmente alzare ancora a giugno.
Trimestrali: XPeng (XPEV), NVIDIA (NVDA), Snowflake (SNOW)
I verbali dell’incontro della Fed guideranno la price action durante la notte. I trader monitoreranno anche i dati IPC core della BoJ e i dati finali sul PIL tedesco in attesa della seconda lettura del PIL USA Q1. Il rapporto iniziale ha evidenziato che l’economia statunitense sta rallentando, con il PIL che si è attestato al +1.1% rispetto al 2% previsto, in calo dal 2.6% del Q4, suggerendo che forse i rialzi della Fed stanno avendo conseguenze. In giornata verranno pubblicati anche i dati sulle case in vendita negli USA e sulle scorte di gas naturale.
Trimestrali: Medtronic (MDT), Costco Wholesale (COST)
La dinamica dell’inflazione in Giappone è chiave per l’uscita da parte della BoJ dalla politica monetaria ultra accomodante, con grandi implicazioni per lo yen. Pertanto, l’IPC core Tokyo, che è aumentato fino al 3.5%, verrà monitorato attentamente. Le vendite al dettaglio nel Regno Unito saranno al centro dell’attenzione, ma sopratutto i trader vorranno conoscere le novità del rapporto dell’inflazione PCE USA. L’indice dei prezzi sulle spese dei consumi personali esclude le componenti di alimentari ed energia e l’indice core è la misura preferita dalla Fed per l’inflazione, che è aumentata dello 0.3% a marzo dal mese precedente e del 4.6% da un anno prima. Nonostante vi siano segnali di una crescita moderata dell’economia, un mercato del lavoro ai massimi e un’inflazione elevata, potrebbero spingere la Fed a prendere una direzione diversa rispetto alle aspettative del mercato di una pausa a giugno.