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Le prospettive per l’inflazione globale sono al centro dell’attenzione questa settimana con i report dell’IPC e IPP da Cina e Stati Uniti che probabilmente guideranno il sentimento macro. Vi sono segnali di disinflazione e gli investitori vorranno vedere l'evoluzione mentre i rialzi dei tassi iniziano ad avere ripercussioni. Nel frattempo le banche centrali del Canada e della Nuova Zelanda si riuniranno per determinare i tassi di interesse, mentre il governatore della Bank of England Andrew Bailey interverrà due volte nel corso della settimana.

Ecco i principali eventi di questa settimana:

Lunedì

I dati sull’inflazione in Cina determineranno il tono. L’indice dei prezzi alla produzione in Cina è calato del 4.6% a maggio, per il calo più marcato degli ultimi 7 anni. L’IPP viene visto come un importante indicatore predittivo per l’inflazione al consumo globale. L’IPC è calato dello 0.2% mese su mese dopo che la domanda nella seconda più importante economia al mondo rimane debole. In giornata verranno pubblicati i dati sui prestiti in Cina. In Europa verranno pubblicati i risultati dell’indagine sulla fiducia degli investitori Sentix.

Martedì

Nel Regno Unito verranno pubblicati i nuovi dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione e il monitor delle vendite al dettaglio BRC. Il mese scorso sono emersi segnali di un'economia in declino, con effetti sul mercato del lavoro: i dati hanno mostrato un aumento della disoccupazione al 3.9% dal 3.8% procedente, mentre il numero totale di lavoratori dipendenti è sceso per la prima volta in 2 anni.

Mercoledì

La Reserve Bank of New Zealand ha aumentato i tassi di 25 punti base a maggio, ma ha segnalato che per il momento è giunta alla fine del ciclo. La banca centrale ha alzato i tassi ad un massimo di 14 anni del 5.50%, ma la RBNZ ha lasciato le previsioni sul tasso ufficiale cash invariate, suggerendo che non ritiene che verranno alzati ulteriormente. L’incontro di luglio sarà il primo da allora e offrirà indicazioni sulle possibili mosse future della banca centrale. Nel frattempo la Bank of Canada potrebbe optare per alzare i tassi per il secondo mese consecutivo dopo aver ripreso i rialzi all’incontro di giugno in seguito ad una lunga pausa. Dal fronte macroeconomico, avremo il report chiave sull’inflazione IPC USA di giugno dopo un'asta di Treasury decennali che testeranno l’appetito per le obbligazioni degli investitori. La disinflazione è evidente nel dato headline, con un calo dal 4.9% al 4.0% a maggio, mentre l’inflazione core rimane ad un livello troppo elevato del 5.3%.

Giovedì

L’inflazione continuerà a dominare la giornata con il report IPP USA per il mese di giugno. Il report precedente ha evidenziato un calo dell’inflazione dello 0.3% a maggio, in rialzo dell’1.1% anno su anno, per per l’aumento annuale più contenuto dal 2020. Tuttavia, il trend sottostante potrebbe non essere così incoraggiante per la Fed. Il calo dei prezzi all’ingrosso è in gran parte addebitabile al calo del 14% dei prezzi della benzina. I verbali dell’ultimo incontro del FOMC indicano che i membri danno per scontato un paio di aumenti aggiuntivi, ma i mercati non ritengono che si arriverà a tanto. I dati sull’inflazione di questa settimana saranno importanti per il prezzamento dei future dei Fed Funds.

Venerdì

La settimana si chiuderà con la Giornata della Bastiglia in Francia e alcuni dati commerciali nell’area euro. L’attenzione sarà principalmente sui dati sulla fiducia dei consumatori e le aspettative sull’inflazione della University of Michigan. I consumatori sembrano positivi: a giugno le prospettive economiche per l’anno a venire sono aumentate del 28% dal mese precedente, mentre le aspettative di lungo termine sono cresciute dell’11%. Nel complesso la UoM ha indicato che questa ripresa “riflette la positività legata alla risoluzione della crisi del tetto del debito all'inizio del mese e più in generale al calo dell’inflazione”. Nel frattempo le aspettative sull’inflazione per l'anno a venire sono calate per il secondo mese consecutivo, calando dal 4.2% di maggio al 3.3% di gigno, ai minimi dal marzo 2021.

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