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Venerdì Feb 9 2024 12:44
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Le importanti pubblicazioni sull’inflazione di questa settimana guideranno la narrativa macroeconomica sui mercati mentre gli investitori proveranno a indovinare quando la Federal Reserve e altre banche centrali inizieranno a tagliare i tassi.
A Wall Street la stagione delle trimestrali continua, con un paio di blue chip e altri nomi speculativi del tech che forniranno nuove indicazioni. La Cina rimarrà per lo più chiusa per il Capodanno lunare.
Ecco i principali eventi di questa settimana:
La Cina e gran parte dei mercati asiatici, incluso quello giapponese e di Hong Kong rimarranno chiusi in occasione del Capodanno lunare, anche se i dati sulla massa monetaria e sui prestiti cinesi verranno pubblicati in settimana. Le previsioni economiche UE verranno pubblicate in previsione degli incontri dell’Eurogruppo con i ministri delle finanze.
Trimestrali: Arista Networks (ANET)
Alcune parti dell’Asia riapriranno, ma la Cina rimarrà chiusa. Avremo inoltre le aspettative sull’inflazione in Nuova Zelanda e gli ordini di macchine utensili giapponesi, un indicatore predittivo della domanda industriale. In giornata verranno pubblicati i dati sull’occupazione nel Regno Unito.
I dati IPC dalla Svizzera e il sentiment economico ZEW in Germania daranno un tono alla seduta europea. Ma saranno i dati sull’inflazione IPC USA ad essere l'evento chiave della settimana. A dicembre il dato ha superato le aspettative, attestandosi al 3.4% contro il 3.2% previsto, mentre l’inflazione core rimane ancora pungente, attestandosi al 3.9%, in lieve calo dal 4.0% di novembre.
I dati saranno importanti, in quanto informeranno la decisione della Fed di quando tagliare i tassi. L’indice dei prezzi PMI servizi della scorsa settimana hanno indicato una certa resilienza dell’inflazione e i problemi del cosiddetto “ultimo miglio”. I mercati hanno rivisto al ribasso le proprie aspettative di un taglio a marzo ed è possibile che la Fed attenda ancora di più.
Trimestrali: Coca-Cola (KO), Airbnb (ABNB), Shopify (SHOP), Upstart Holdings (UPST)
I dati sull’inflazione nel Regno Unito sono l’evento principale, con i mercati che sono interessati a prezzare correttamente quando potrebbe arrivare il primo taglio dei tassi da parte della Bank of England L’inflazione è cresciuta inaspettatamente al 4.0% a dicembre, rendendo così la BoE più cauta rispetto alla velocità degli alleggerimenti all’incontro di gennaio.
Nonostante sia stato rimosso il bias verso uno stringimento nelle dichiarazioni di politica monetaria, il comitato sembra ancora lontano dal parlare di un taglio. L’inflazione dei servizi continua a rappresentare un problema, anche in ragione dell’aumento al 6.4% a dicembre dal 6.3% di novembre.
La BoE ha indicato di aver bisogno di “ulteriori prove” sul fatto che l’inflazione continuerà a diminuire. Questo rapporto IPC fornirà le prove che la BoE cerca o dipingerà un quadro più confuso?
Trimestrali: Barrick Gold (GOLD), Kraft Heinz (KHC), Cisco Systems (CSCO), Twilio (TWLO)
I dati sull’occupazione in Australia daranno un tono alla seduta asiatica, in aggiunta ai dati sulla produzione industriale giapponese.
I dati sul PIL britannico verranno monitorati in quanto il paese è sull’orlo della recessione. Poi l’attenzione passerà ai dati dagli Stati Uniti. In particolare avremo gli indici manifatturieri Empire State e Philly Fed, i dati sulle vendite al dettaglio, i dati sulla produzione industriale e i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, che dipingeranno un quadro chiaro sullo stato di salute dell’economia USA mentre ci accingiamo ad entrare nella seconda parte del Q1.
Trimestrali: Deere & Co (DE), Applied Materials (AMAT), Coinbase (COIN), Liberty Global (LBTYA)
I dati sull’inflazione IPC in Francia e i dati sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito forniranno una direzione alla seduta europea in queste ultime ore della settimana.
Il clou sarà però la seduta USA, con la pubblicazione dei dati sull’inflazione dei prezzi alla produzione, prima della fiducia dei consumatori UoM e dei sondaggi sulle aspettative sull’inflazione. A differenza delle letture sull’inflazione IPC, l’IPP è stato meno marcato, con un calo all’1.0% a dicembre rispetto all’1.3% previsto.
L’indagine dell’UoM punta anche ad una direzione più favorevole per la Fed. Il mese scorso, infatti, le aspettative ad un anno dell’inflazione sono passate al 2.9% dal 3.1% di dicembre e dal 4.5% di novembre.