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La corsa alla sterlina

La sterlina è crollata ad un minimo storico contro il dollaro USA durante la seduta di trading prima di recuperare parte delle perdite quando la fiducia nella politica fiscale britannica è andata a ramengo. Il GBPUSD è scivolato di quasi il 5% a 1.035 in un brutale selloff di 20 minuti nelle prime ore della giornata, con la corsa al ribasso che è continuata da venerdì dopo che il Cancelliere ha annunciato ampi tagli fiscali.

Naturalmente non tutto gira attorno alla sterlina e ai tagli fiscali, con l’euro a sua volta sotto pressione e con nuovi cali nella notte. In particolare, durante la notte l’EURUSD è calato a 0.9550, un nuovo minimo di 20 anni, mentre l’indice del dollaro è avanzato oltre quota 114 ad un nuovo massimo dell’ultimo ventennio. Se guardiamo però all’EURGBP, è ovvio che il mercato non approva l’operato del Cancelliere. La sterlina è crollata improvvisamente nei confronti dell’euro, con la coppia che ha toccato un massimo di due anni questa mattina, oltre quota 0.9250.

Asset britannici sotto pressione

Il giudizio del mercato sulle nuove politiche fiscali è ovvio; i vigilanti dei bond sono tornati con desiderio di vendetta. Dopo l’iniziale selloff, il cable è rimbalzato oltre 1.07, ma è chiaro che la sterlina non è ben voluta. Il FTSE 100 è crollato venerdì in seguito ad un selloff ad ampio spettro dell’azionario, ma il calo della sterlina sta dando un po’ di respiro questa mattina, con i mercati azionari europei in sostanziale ribasso. Il FTSE 250, che si concentra principalmente a livello domestico, perde circa lo 0.7% nelle prime ore mentre la fiducia nel Regno Unito evapora. Il mercato obbligazionario non si è fermato: i Gilt sono in forte ribasso, con il rendimento del decennale che ha superato il 4.2%, ai massimi dal 2008, mentre i titoli a 2 anni hanno superato il 4.4%. Nelle ultime due sedute abbiamo assistito ad un repricing molto rapido e molto aggressivo. Se è vero che i mercati hanno l'abitudine di schizzare eccessivamente sia al rialzo che al ribasso, è altrettanto plausibile che i Gilt e la sterlina abbiano ancora molta strada da fare.

La Bank of England interverrà?

Si specula di un possibile rialzo dei tassi di interesse di emergenza da parte della Bank of England per mettere le cose a posto. I trader ora prezzano aumenti per 150 punti base da parte della BoE entro novembre, il che implica che la banca alzerà i tassi prima del prossimo incontro. La banca centrale si trova in una situazione difficile e qualsiasi intervento potrebbe essere visto come una pezza temporanea, dal momento che la sterlina sembra destinata al ribasso verso la parità. Tuttavia, non intervenire sarebbe visto come pura negligenza. Dal momento che il Cancelliere ha adottato un approccio sconsiderato alla politica fiscale, in una sorta di vandalismo economico, la BoE deve adottare un approccio molto ponderato alla politica monetaria.

Nuova premier italiana

La coalizione di centro desta guidata dalla Meloni ha conquistato una solida maggioranza in Parlamento dopo il voto di domenica in Italia. Non ci sono state forti reazioni sui mercati, dal momento che i sondaggi avevano preparato i mercati da tempo. Il FTSE MIB è scambiato al rialzo questa mattina, in positivo dello 0.75% nelle prime ore e sovraperforma i suoi omologhi.

Calo del petrolio

Il petrolio Brent è calato al di sotto degli $85 al barile mentre i mercati hanno reagito alle prospettive economiche globali e il dollaro è avanzato ai massimi dal 2002. I future del Brent sono calati ai minimi da gennaio, azzerando tutti i guadagni messi a segno dall’invasione russa dell’Ucraina.

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